Oggi, dopo i suggerimenti durante la grigliata di ieri da parte di due ospiti dell’albergo, decidiamo di salire verso il rifugio Scotoni. Dopo aver visto video e letto articoli e pensato molto se fosse un percorso fattibile per le piccole zampe di Milo, abbiamo rischiato e siamo andati. Abbiamo lasciato l’auto presso il parcheggio della capanna Alpina (5€ il costo giornaliero), e ci siamo incamminati lungo il sentiero che è poi il letto del fiume ora asciutto.
Inizia la ripida salita verso il rifugio. Due chilometri di salita per circa 250 metri di dislivello. La strada è spacca polpacci in salita e ginocchia in discesa. Milo piano piano trotterellava tra i bordi andando, di tanto in tanto, ad odorare e segnare ora sassi, ora piante alpine. L’amichetto giallo, invece, sonnecchiava beato dentro lo zaino.
Dopo circa cinquanta minuti siamo arrivati al rifugio. Un altopiano montano dove pascolano e corrono gli alpaca. Animali curiosissimi e con sguardi buffi quando uno cerca di avvicinarli. Col cane non ho potuto farlo troppo.
Camminiamo per un po’ e troviamo una panchina per riposarci e dare un biscottino a Milo e l’acqua. Guardiamo avanti e scorgiamo la strada verso il lago Lagazuoi. Proviamo un approccio ma alla fine, per preservare le già provate zampette del tosto Milo, decidiamo di fermarci al rifugio. Era troppo per lui salire nuovamente per altri 250 metri di dislivello per poi scendere di nuovo. Il nostro amico giallo, invece, si beava di noi sul segnavia. Prima di andare al rifugio ci siamo fermati alla cappelletta montana in ricordo dei soldati tedeschi morti durante la prima Guerra Mondiale. Questa montagna era in Austria cento anni fa ed è stato teatro di molti scontri con i soldati italiani che si trovavano di fronte.

Ci siamo promessi che torneremo al lago. Ma ci dobbiamo attrezzare meglio per Milo.