Ieri sera, causa grigliata e ore piccole mi sono dimenticato di pubblicare la passeggiata che abbiamo fatto. Stasera rimedio. Dopo lunghe discussioni col noto amico giallo, siamo tornati sull’altopiano di Pralongià, ma salendo da un’altra parte, da Piz Sorega.
Partiti alla pase dell’omonima ovovia siamo saliti a piedi seguendo il sentiero che seguiva la pista da sci. In inverno il comprensorio si trasforma in un dedalo di piste da sci. Il sottoscritto non sa sciare e le piste le frequenta quando sono verdi e piene di fiori. Strada tranquilla e in pochi minuti si arriva al primo rifugio, ma era ancora mattina e abbiamo deciso di proseguire fino al Piz per poi muoverci e cercare poi lì dove mangiare.
Continuiamo a salire tra prati carichi di acqua e casupole di legno e fienili. Ogni tanto qualche fontanella interrompe il silenzio col suo scrosciare dell’acqua. Il sole inizia a farsi sentire e arrossa la pelle nonostante la protezione ai suoi raggi. Arriviamo in quota e cerchiamo di capire dove siamo sbucati sul sentiero. Dopo un po’ riprendiamo i passi che ci portano al rifugio Bioch. Qui l’esserino giallo ha voluto una foto alla postazione di smart – working più bella d’Italia. Giudicate voi.
Mentre lui scattava il sefie, il piccolo Milo si rinfrescava nell’erba alpina. Ci fermiamo al rifugio e pranziamo lì. Milo ha avuto la sua ciotola d’acqua fresca per calmare la sete e aggiungerla alle crocchette che mi porto dietro.
Dopo aver riposato un po’ abbiamo ripreso la strada del ritorno con in mente la meta del giorno dopo.