Defaticamento. Forse.

Dopo la sgambata di ieri, oggi volevamo fare un po’ di defaticamento. Complice la bella giornata, siamo andati nel paese di S. Genesio per passeggiare tra i masi. Abbiamo iniziato il sentiero, su indicazione della signorina dell’ufficio turistico, verso la chiesa di Santa Barbara (foto). Ci da il benvenuto una bella salita. Anche oggi. Arrivati alla chiesa proseguiamo per il sentiero alla ricerca dei masi ma dei masi nemmeno l’ombra. Ripieghiamo per rifugio Utia Da Rit. Due ore in salita. Oggi è stato caldo e alcuni tratti erano al sole pieno. Arrivati molto provati al rifugio, ci siamo fermarti per pranzo e riposati tutti. Il povero Milo soffre i pezzi esposti al sole, ricercava sempre la nostra ombra per refrigerarsi un po’.

L’amichetto giallo dopo pranzo ha voluto una foto ricordo del panorama ancora innevato.

Dopo pranzo abbiamo ripreso la via del ritorno percorrendo lo stesso sentiero. Ad un chilometro dalla fine, Milo ha chiesto di riposarsi sotto l’ombra di un albero. Ci siamo fermati stanchi e accaldati anche noi per una mezz’oretta. Arrivati alla macchina siamo tornati in albergo. Il dislivello di oggi segna nuovamente 700 metri.

Per fortuna dovevamo fare defaticamento!

Salire in montagna

Quest’anno siamo tornati in montagna, meglio sulle montagne dell’Alto Adige. Visto anche il periodo anomalo per salire in montagna, la scelta è stata molto difficoltosa. Alla fine siamo in Val Badia. Terra Ladina .

Come ogni volta che andiamo da qualche parte ci portiamo dietro il nostro amichetto giallo, ma questa volta si è aggiunto l’amichetto quadrupede che da qualche mese ci riempie le giornate. Come primo giorno, dopo il viaggio per arrivare qui, ci siamo fidati dei suggerimenti del proprietario dell’albergo dove soggiorniamo. Anche perché dovevamo testare il piccolo amico a quattro zampe sui sentieri dolomitici. Si parte per Rifugio Santa Croce con annessa chiesa del Santuario omonimo (rifugio la Crusc in ladino). Alla fine, da una passeggiata tranquilla descritta la sera prima nella realtà è stata una bella e tosta, come primo giorno, sgambata di 700 m di dislivello! Insomma le gambe a metà percorso chiedevano di tornare indietro, ma poi piano piano e anche con l’aiuto del piccolo ma tosto Milo, siamo arrivati alla meta. Paesaggi mozzafiato che ripagano dello sforzo.

Il nostro amichetto giallo, invece, si godeva il panorama dal mio zaino. Arrivati al Santuario ha voluto la foto di rito.

Come potete vedere non ha perso il suo lato vanitoso. Abbiamo proseguito per un altro pezzo per raggiungere la “grotta della neve” ma a metà strada veniamo avvisati che è chiusa. Quindi abbiamo ripiegato verso il rifugio e poi siamo ridiscesi verso la stazione della seggiovia perché il tempo prometteva tempesta. Rifocillati, siamo ripartiti e tornati a casa. Un po’ distrutti ma soddisfatti.