
Siamo tornati sulle montagne a noi note. Con quel colore rosa al tramonto. Ovviamente è riuscito ad infilarsi tra i bagagli, non so come fa, l’amichetto giallo. Durante il viaggio in auto è stato muto, immobile, insomma è riuscito a farla franca anche al nostro piccolo quadrupede. Appena arrivati, una volta sistemate le valigie, eccolo saltare fuori dallo zaino. Sarà stata l’aria con quell’odore di sottobosco e resina e camomilla che lo avrà fatto svegliare. Oramai ci abbiamo fatto l’abitudine, anzi a dir la verità ci da una mano a prepare gli itinerari. Mentre noi dormiamo lui, di notte, studia le carte e la mattina ci fa trovare tutto pronto per l’escursione. Ieri, domenica, ci ha proposto quello per il rifugio Falier in Valle Ombretta. Partendo dall’albergo dove abbiamo trascorso i primi giorni di luglio, siamo scesi verso la località Malga Ciapela dove c’è la partenza per la funivia per la Marmolada. Abbiamo svoltato verso destra e ci siamo immessi nel bosco tra mucche e pecore e agnelli al pascolo. Passata malga Ciapela ci siamo inerpicati lungo il sentiero arrivando a Malga Ombretta a circa 1900 m di quota. Durante la passeggiata ci ha colpito il caldo che avvertivamo. Lo sentivamo salire dalla terra. Solo nei tratti all’ombra si poteva trovare refrigerio. Anche Milo ha accusato il gran caldo.

Ci siamo lasciati alle spalle la malga, ma con l’intento di fermarci al ritorno per degustare il suo famoso yogurt, ci siamo diretti verso il rifugio Falier.

Il rifugio, come la valle, si trova tra la parete sud della Marmolada e cima Ombretta e il passo di Forca Rossa che porta verso il Passo San Pellegrino. Al centro di questa valle c’è il centro geografico delle Dolomiti.


Arrivati al Rifugio abbiamo pranzato, riposati un pò. Per riscendere a valle abbiamo preso la “scorciatoia” e siamo tornati a Malga Ombretta per lo yogurt. Piano piano siamo scesi verso Malga Ciapela e siamo tornati, stanchi ma contenti, in albergo.

Purtroppo sulla via del ritorno abbiamo notato un via vai di elicotteri dei soccorsi. Quando siamo tornati in albergo siamo riusciti a capire il perché di quei voli. Purtroppo verso le 14 si è staccato un pezzo di ghiacciaio ed ha travolto delle persone. La sera abbiamo dedicato alle vittime il canto Signore delle Cime. Non ci voleva.