Cronache dal fronte.

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Inizio oggi le cronache dei giorni che stiamo vivendo. Sarà una cronaca, spero giornaliera, semi seria, una cronaca da chi si può spostare per lavoro e vede coi propri occhi la realtà fuori casa che non sia supermercato e affini. Una cronaca dei fatti e delle mie riflessioni.

Come sappiamo tutti, da mercoledì la maggior parte di noi è chiusa a in casa e può uscirne solo per necessità o per lavoro. Da quel giorno, l’11 marzo dell’anno 2020, ci possiamo affacciare solo ai balconi. I più fortunati che hanno il giardino  possono improvvisare un pic-nic. Però qualcosa dentro di noi sta cambiando. Dall’annuncio in tivù del Primo Ministro ci si è smosso qualcosa. Avevamo capito che stavamo (stiamo) vivendo la storia, quella con la S maiuscola. Chissà cosa si leggerà sui libri tra qualche decennio, sempre che i libri esistano ancora.

In questi giorni stiamo riscoprendo le nostre case, l’importanza dei nostri vicini di balcone, l’importanza del saluto. Questa frenata improvvisa delle nostre abitudini ci servirà per ripensare la nostra società e il nostro modo di vivere.

Alla prossima puntata.